Nel la settimana Santa il nostro blog propone ai lettori una rivisitazione critica di alcuni capolavori di Antonello da Messina , proposta dalla docente del Liceo Lucio Piccolo di Capo d’Orlando, prof.ssa Antonella Muscarà, che ringraziamo. Una vera e propria chicca per chiunque sia privato della magia dell’arte e della cultura in generale, dei musei, dei libri, della creatività dell’essere umano in tempi di pandemia. San Sebastiano, 1478-79, Dresda . Scrive Leonardo Sciascia a proposito del San Sebastiano di Dresda (1476) del nostro Antonello “…nella donna che si affaccia da una quinta con il bambino in braccio, nelle figure che si affacciano ai terrazzi, nelle graste e nelle grate, in quella borraccia appesa a lato della finestra alta, c’è un’aria di casa, di pomeriggio messinese. Si direbbe che c’è scirocco: quello stesso scirocco da cui l’inglese Brydone, a Messina, si sentiva trafitti i nervi quasi quanto San Sebastiano dalle frecce […]...
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Questo spazio è per quel raro prototipo di essere umano dignitoso, libero, non addomesticabile, che si nutre di pensiero divergente e che ama la sosta. (L.A.I)