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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

OGGI COMPIO CINQUANTADUE ANNI di “Attilio Manca”

    Oggi, 20 febbraio 2021, è il giorno del mio cinquantaduesimo compleanno. Vi sembrerà strano, ma non sono cambiato molto rispetto alle foto che postate sui social in segno di affetto e di stima. Talora anche di rabbia. E sì, quella rabbia che in questi lunghi e interminabili diciassette anni ho cercato di mitigare anch’io che mi trovo dall’altra parte della linea. Quelle linee di calcite della lastra marmorea che accarezzo lentamente ogni qualvolta sento i miei dall’altro lato della cappella alla ricerca di un impercettibile ma caldo contatto con i polpastrelli delle dita.     Ma oggi è un giorno di festa. Della mia festa. Non parlerò, quindi, dell’umana viltà. Né di certi sciacalli in colletto bianco a Viterbo e né dei vermi, quelli veri, che mi hanno sfigurato in quell’ultima notte di dolore e la dignità giù a Barcellona. Oggi parlerò di altro. Immaginatemi soltanto con i capelli sfumati di grigio (ma solo un po') e qualche ruga della maturità. A ogni modo con un bel s

QUANDO L’INFORMAZIONE È SENZA COGLIONI di Luciano Armeli Iapichino

    Da 17 anni una buona fetta di persone dabbene segue la surreale vicenda di Attilio Manca . Non sono in tanti se questo parametro lo accostiamo a quello totale della popolazione italiana. Ma neanche pochi. In ogni caso è il frutto dello sforzo della famiglia Manca e del loro grido di dolore urlato compostamente da Barcellona Pozzo di Gotto. Dopo 17 anni, scartata la pista del suicidio (offesa all’intelligenza) e, adesso, con le ultime novità da Viterbo  e l’assoluzione di Monica Mileti , anche quella della droga, rimane quella - sempre pensata - masso-mafiosa: l’unica percorribile, indicata chiaramente da sei pentiti, da orrori giudiziari (non è un refuso), da cecità deontologica, da imbarazzo manifesto, da ridicolaggine acuta, da faccia come il culo da parte di qualcuno, da sorrisetti stampati in faccia lungo le vie sempre di Barcellona Pozzo di Gotto. Eppure c’è qualcosa, in questa vicenda, che brucia di più. L’informazione. La grande informazione. Il cosiddetto quarto

(SPECIALE CULTURA) IL SALOTTO LETTERARIO DI UNA SICILIA E DI UN TEMPO CHE NON ESISTONO PIU’. IL NOVECENTO DI NINO FERRAU’ di Luciano Armeli Iapichino

    La straordinaria parabola culturale di un bambino/poeta in un tempo, il Novecento, segnato da devastazione storica e vibrazione letteraria. Di seguito alcuni momenti significativi della vita di Nino Ferraù e di alcuni aneddoti ad essa connessi. Lo sterminato canzoniere del poeta siciliano ruota intorno a svariati nuclei dominanti: il rapporto col divino, la riflessione sul mistero della poesia, il ruolo del poeta, l’amore, gli affetti familiari, il dialogo con Dio, gli avvenimenti storici e di cronaca novecenteschi.   I brani sono tratti da Nino Ferraù. Un intellettuale. La sua anima. La sua epoca , (a cura di) Luciano Armeli Iapichino , Leonida Edizioni, Rende (Cs), 2015. È in corso di pubblicazione il corposo e inedito epistolario amoroso di Nino Ferraù a cura dello stesso autore e di Antonio Baglio , Università di Messina.   Nino Ferraù e Giorgio De Chirico   Sicilia anni Trenta, in un borgo sperduto sui Nebrodi Dentro la casa di un calzolaio, don Vincenzo che è p

AFFAIRE MANCA, QUANDO LA GIUSTIZIA IN ITALIA È IN MODALITÀ EGIZIANA E RUSSA di Luciano Armeli Iapichino

  Attilio Manca, Giulio Regeni, Alexei Navalny. -       Tutti e tre i casi costituiscono, per i rispettivi Paesi in cui si sono consumati i misfatti (Navalny, per fortuna, è ancora vivo), opzioni in cui vige la ragion di Stato . Attilio Manca porta con sé nella tomba inquietanti segreti legati alle latitanze, alle coperture pseudo-istituzionali di certe latitanze, al dossier trattativa Stato-mafia, a certi personaggi cerniera, ovvero a quel prototipo di umana meschinità legata a certi ambienti massonici o della destra eversiva che funge da collante per la riuscita di tutte quelle cose, depistaggi, omicidi, suicidi , a cui si deve aggiungere il complemento di specificazione “ di Stato ”. Giulio Regeni è stato risucchiato nel vortice di un affaire diplomatico internazionale ed è stato catturato, torturato e ucciso come “spia” al servizio di diplomazie straniere in terra di faraoni. Alexei Navalny è il principale oppositore/dissidente politico dello zar di Mosca la cui azione

(Traccia audio) SMILE, UN SORRISO DENTRO CASA di Luciano Armeli Iapichino

    La normale quotidianità ha assunto, già da un po', i caratteri dell’epifania. I nostri volti fanno fatica a sorridere. La pandemia ha strappato, e continua a farlo, vite, certezze, dignità, professionalità. Oggi vogliamo donarvi Smile , composta da Charlie Chaplin nel 1936, nell’interpretazione di  Alfredo Natoli . Ascoltatela a occhi chiusi o mentre pranzate, da soli, con i vostri partner, con un calice di vino, con la vostra famiglia. L’intento è quello di riappropriarci di quelle atmosfere di serenità e di intimità che sono state rubate dal corso degli eventi. Con un tocco di classe . Buon ascolto   Tutti di diritti riservati Seguimi con gli RSS Feed       

FOTOGRAMMI DALLA LUNA, DALLA STORIA, DAL DESERTO E DA ROMA di Luciano Armeli Iapichino

    In un luogo non tanto vicino da noi, sulla Luna, insiste il cosiddetto Mare della Tranquillità. Tenetelo bene a mente. Sulla terra, di questi tempi in modo particolare, di tranquillità, di pace, ne abbiamo davvero poca. Una sola scena per tutte: non solo i morti da Covid-19, ma tanti papà con occhi bassi a fare la fila nei centri della Caritas, nelle città come nei piccoli paesi. Ne ho visto uno l’altro giorno, impossibile, a cui se ne sono aggiunti tanti altri, impensabili. I loro bambini, forse, non immaginano il senso di umiliazione e di scoramento di questi papà che rappresentano il volto della dignità contrapposto a quello dei buffoni della politica di casa nostra. Ma questa è un’altra storia. Torniamo sulla Luna: in quel Mare, a un tratto, si dipana un sistema di depressioni chiamato Rimae Hypatia , come la grande filosofa neoplatonica alessandrina, Ipazia , scarnificata con gusci aguzzi di conchiglia , ancora viva le cavarono gli occhi , decapitata e bruciata per conto

HEIDE 4.0: LA FIABA DELLA PICCOLA “IMPRENDITRICE” E DEL SUO “BOSCO RITROVATO” di Luciano Armeli Iapichino

    Questa storia è rivolta ai più piccoli. Anzi no! È rivolta anche ai grandi perché è una di quelle che esce davvero dai binari della routine di un’esistenza sedentaria e turbo-connessa, zavorrata di smartphone, di Tik Tok e cronaca nera. Non racconteremo, infatti, di influencer né di sedentarietà fisica e intellettiva. Racconteremo una fiaba, quella di Emma e del suo amore dinamico per gli animali nel cuore dei Nebrodi; racconteremo di boschi, di capre, di asini, di cani, di api. E di topini di campagna. La piccola Emma non ha i circuiti mediatici di Greta Thunberg ma la sua è già una fiaba che segna grandi orizzonti: quelli del cuore. Leggetela ai vostri piccoli e leggetela per voi...                                 Emma e le marachelle di Zeus, Attila e gli altri . C’è oggi, nel cuore di un’isola piena di storia, in un paesino circondato da montagne di biodiversità, popolate di aquile, di scoiattoli, di cascate, di querce secolari e di colori, una bambina di nome