AFFAIRE MANCA, QUANDO LA GIUSTIZIA IN ITALIA È IN MODALITÀ EGIZIANA E RUSSA di Luciano Armeli Iapichino
Attilio Manca, Giulio Regeni, Alexei Navalny.
- Tutti e tre i casi costituiscono, per i
rispettivi Paesi in cui si sono consumati i misfatti (Navalny, per fortuna, è ancora vivo), opzioni in cui vige la
ragion di Stato.
Attilio Manca porta con sé nella tomba
inquietanti segreti legati alle latitanze, alle coperture pseudo-istituzionali
di certe latitanze, al dossier trattativa Stato-mafia, a certi personaggi
cerniera, ovvero a quel prototipo di umana meschinità legata a certi ambienti
massonici o della destra eversiva che funge da collante per la riuscita di
tutte quelle cose, depistaggi, omicidi,
suicidi, a cui si deve aggiungere il complemento di specificazione “di Stato”.
Giulio Regeni è stato risucchiato nel
vortice di un affaire diplomatico internazionale ed è stato catturato,
torturato e ucciso come “spia” al servizio di diplomazie straniere in terra di
faraoni.
Alexei Navalny è il principale
oppositore/dissidente politico dello zar di Mosca la cui azione di
rivendicazione di istanze democratiche innesca il risentimento del Cremlino da
un lato, l’avversione al regime delle nuove generazioni dall’altra. Tornando in
Russia dalla Germania dopo le cure si è trasformato per Mosca in una bomba a orologeria.
- In tutti i tre i casi lo stato embrionale delle
indagini, o meglio, delle lacunose indagini che hanno portato a processi farsa
hanno raccontato, se non una verità altra, di certo una nolontà subordinata al
rischio dell’approfondimento delle stesse. Spesso si è verificato che la toppa
è stata peggio del buco e ha innescato ulteriori forzature della logica, della
giurisprudenza, dell’intelligenza. Nonostante tutto, la maschera del come se nulla fosse è stata indossata
con nonchalance da chi ha scelto come mestiere appunto quello dell'offesa dell'intelligenza del mondo.
-
In tutti i tre i casi si sono consumati veri e
propri martiri:
Attilio Manca è stato fracassato a calci e
pugni e poi trattenuto per l’inoculazione di un mix letale di alcol, droga e
tranquillanti quale farsa della morte di un drogato. Le foto della sua
crocifissione mostrate per la prima volta all’opinione pubblica dalla
trasmissione Chi l’ha visto? hanno suscitato un’ondata di sdegno in tutta la penisola eccezion fatta per gli addetti
ai lavori che si sono occupati della sua vicenda giudiziaria e dei suoi
“amici-detrattori” di Barcellona Pozzo di Gotto. Molti medici fedeli alla loro
missione professionale hanno gridato, dinanzi al volto tumefatto e a segni inequivocabili lasciati nel corpo, allo scandalo e alla farsa.
Giulio Regeni è stato torturato per
giorni e notti con metodi tanto disumani da bloccare l’immaginazione del mondo
che si nutre di sensibilità. I particolari di tortura dei servizi segreti
egiziani raccontati dai media hanno infatti raggelato ogni forma di civiltà ed
evoluzione umana. Agghiacciante.
Alexei Navalny è stato avvelenato
con un gas nervino di quarta generazione di matrice nazista ed è vivo per
miracolo. Presenta una caratteristica: entro pochi giorni essere entrato a
contatto con i tessuti umani sembra dissolversi. Le immagini dello strazio di
Navalny su un aereo che lo riportava a casa sono state diffuse in tutto il
mondo.
La reazioni
dell’opinione pubblica alle note vicende sopra descritte sono state nel tempo di
assoluta condanna. Il caso Attilio Manca
è la vergogna dello stato di diritto di questo Paese.
Una sola
considerazione: anche in Italia può
accadere a chiunque, a un familiare, a un amico, ciò che i regimi del III
Millennio riservano a cittadini che loro malgrado incappano nel pericoloso
percorso della Ragion di Stato. La richiesta di verità per il caso Regeni
avanzata da un Paese, il nostro, che si ritiene moderna democrazia, con
riferimento al caso dell’urologo di Barcellona Pozzo di Gotto, non solo appare
non credibile, ma ipocrita e vergognosa. Come Giulio Regeni, anche Attilio
Manca è un cittadino italiano morto nello stato
libero egiziano d’Italia. L’impressione è quella che in un eventuale processo
seriamente istruito per la morte di Manca, un giorno, si dovrebbero garantire
per gli imputati numerosi posti a sedere. Come a Norimberga.
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