Passa ai contenuti principali

E NO, STATO! ADESSO, PER ANGELA E GINO MANCA A BARCELLONA POZZO DI GOTTO, INTERVIENI! di Luciano Armeli Iapichino


Angela e Gino Manca 

Già la perdita di un figlio è devastante a prescindere dalla causa. Per i genitori non c’è rassegnazione che possa sopraggiungere. Solo una gestione controllata del dolore nel tempo. E questo vale per tutti i papà, per tutte le mamme, per tutti i fratelli.

Immaginate poi la dipartita di un figlio per mezzo di una tortura dolorosissima, a cui si aggiunge una macchina del fango talmente subdola e sopraffina da penetrare nelle istituzioni per lustri. 

A ciò si sovraccarica la stanchezza accumulata nel portare avanti la battaglia di verità e giustizia tra aule di tribunale, procure, scuole e dibattiti.

Poi arrivano l’età, gli acciacchi, la fatica per un marito che necessita di assistenza continua. 

E, infine, la massiccia, reiterata e tossica spruzzata di sostanze cancerogene nel giardino. Senza fine. Senza tregua. Da cinque lunghissimi anni. E da inalare. Tutta! A togliere le ultime forze e a far crollare nella disperazione due genitori stanchi per i ritardi di una giustizia e di una protezione che nel III Millennio, nella centralissima e civilissima Barcellona Pozzo di Gotto, tardano ad arrivare. 

L’indignazione non basta!!!

Questo è tentato omicidio! 

Questo è assistere al crimine in diretta!

Questa è una corsa contro il tempo!!!

Ascoltatela questa disperazione!!! 

Al telefono!!! Quotidianamente!!! 

Vi stanno gridando AIUTO!!!

Nessuno, tra le istituzioni e le forze dell’ordine, vorrebbe questo per i propri genitori. Nessuno!!!

Anche oggi, 25 aprile, giorno della Liberazione da ogni sopruso, ai Manca non è stata risparmiata la sofferenza. Neanche l’ora d’aria!

Questa non è civiltà!

Intervenite, prima che sia troppo tardi!!!

Dove sta l’intoppo!!! È emergenza!!!

E l’indignazione è gridata dalla società civile per Angela, Gino, Gianluca e Attilio Manca.

La clessidra farà il suo corso! Tutti siamo responsabili!


“Questo è il regalo del 25 Aprile dell'assassino. Un vaso di pomelia pieno di fango così duro da non assorbire l'acqua. Ho cercato di scavare il terreno con un bastone, ma il bastone si è piegato e l'acqua non  scende. Lui non si ferma, ma io denuncio tutto. Domani andrò per l'ennesima volta dai carabinieri.” 

(Angela Manca)




Commenti

Post popolari in questo blog

Vanna Marchi Premier subito! di Luciano Armeli Iapichino

  Vanna Marchi - immagine dalla rete  In principio fu lei! Fu lei a capire che questa nazione aveva potenziali possibilità: il raggiro nazionale e il suicidio collettivo.   Fu lei a comprendere che la penisola è attraversata da un retroterra culturale talmente fertile di degrado e di vuoto da poter propinare le truffe più assurde. Ramoscelli, sale e maghi per togliere il malocchio a suon di milioni.  In principio fu proprio Vanna Marchi a “lanciare” indirettamente l’allarme in cui versava una buona parte della società italiota, sprovvista di antidoto contro gli asini volanti e le potenziali seduzioni di massa, alienata di normalità.  Una massa dal ragionamento “corto”, veloce, immediato, finalizzato alla costruzione del “ BALOCCHISMO ”, ovvero di una nazione immaginaria in cui fondere distrazione ad ampio raggio e legalizzazione dell’illegale, nebulizzazione della memoria collettiva e omicidio del comune senso del pudore con l’accettazione dell’improponibile;  accecamento dell’occhio

Ho incontrato un uomo: Giuseppe Antoci di Luciano Armeli Iapichino

                           Giuseppe ANTOCI  Che la prima emergenza di questa nazione resti quella culturale è, e continua a essere, evidente anche in questi giorni di delirio nazionale, in cui il linguaggio non corrisponde esattamente alla corretta interpretazione della realtà. E di questo non allineamento convenzionale si era accorto Aristotele non poco tempo fa. Mi sovviene la violenza di gruppo, l’abuso sistematico, la pratica dolorosa del protocollo inquisitore al de cuius, ovvero il termine “statista”.  Ma questo Paese resta pur sempre un grande Paese. Quello per cui bisogna, ogni tanto e a turno, sfoderare il senso civico e lottare per la difesa delle libertà, dei diritti, della dignità dei martiri che si sono immolati per il nostro “stato di diritto”, per la giustizia.  Sì, è vero.  La nostra democrazia è malata ed è immatura.  Ed è malata ed è immatura  perché la sovranità popolare è immatura , indifferente e irresponsabile nello scegliersi una classe dirigente che presenta sem

UN ANGOLO DI PARADISO: LE TERRAZZE DI GIOVE di Luciano Armeli Iapichino

  Qualche anno fa ho conosciuto un ragazzo. Si chiama Luigi. È un giovane papà. Un papà siciliano che ha voluto credere in se stesso e nella sua terra. Ha fatto passi graduali e ha costruito un piccolo paradiso di relax. Si chiama Le terrazze di Giove , semplicemente un orizzonte, anzi due: quello mediterraneo con le Eolie e, nelle giornate giuste, anche lo Stromboli a far da padrone… e quello dell’anima in cui nebulizzare lo stress accumulato della settimana. Questo giovane papà è riuscito a creare una zona confort per quel prototipo di essere umano che cerca nel week end o nei tardi pomeriggi estivi la quiete fuori dal turbinio settimanale, assaporando gustosi, sfiziosi e originali piatti di pesce, accompagnati con un ampio ventaglio di vini. Non solo. Una sera, giunto sul posto che poi è Mongiove , ai piedi della Madonna del Tindari a Patti (Me), ho trovato, tra i tanti, un complesso particolare (ogni fine settimana ce n’è uno a tema con artisti di talento che attivano performance