Il primo corso di lezioni che seguii all’Università di Messina fu quello del Professore Girolamo Cotroneo sulla Filosofia del Diritto di Georg Wilhelm Friedrich Hegel.
Come dire: partenza con il botto.
Un giorno la lezione era stata abbastanza complessa tanto da scoraggiarmi.
Rientrando a casa, che condividevo con mia sorella, per la via S. Agostino che incrociava la XXIV Maggio (quest’ultima era quella della pavimentazione che t’inzuppava i pantaloni se mettevi il piede nel posto sbagliato dopo un acquazzone), assorto nei miei pensieri e soprattutto nelle mie preoccupazioni per la difficoltà del corso di laurea, udii un fischiettio abbastanza familiare. Alzai gli occhi ed era il mio papà che era venuto a trovarmi insieme a mia madre per portarci le conserve dal paesello (più di cento km). Mi aveva osservato per un pezzo. Indossavo una giacca verdastra e un jeans. Portavo i libri sottobraccio. A lui mancavo molto. Si era ritrovato pure senza l’altro figlio in casa. Mi sorella era già stata spedita dalle suore del Sacro Cuore subito dopo la scuola media.
Mi abbracciò e mi disse: “sono fiero di te”.
Non avrei più potuto deluderlo.
Come si suol dire: “nchiummai Hegel e gli altri”.
E l’amore per la filosofia non mi abbandonò più.
Immaginate di vivere con l’ingenuità di un bambino eventi che hanno segnato la storia siciliana, nazionale e planetaria. Mixer e Giovanni Minoli Immaginate di vedere da uno schermo Nordmende, tra i primi a colori, il maxi processo, la vicenda di Alfredino Rampi , la strage dell’Heysel… la caduta del Muro di Berlino. La Prima Repubblica. Soggetti come Richard Cunningham e Derrick , Goldrake e gli arrangiamenti degli Oliver Onions chiamati a felicitare la spensieratezza di una quotidianità fatta di oratorio e di ginocchia sbucciate, di ghiaccioli arcobaleno e di radiocroniche di Bruno Pizzul . Prima che le serate diventassero più impegnative con Giovanni Minoli e il suo Mixer . Immaginate di iniziare a respirare le trasformazioni epocali degli anni Novanta con le dichiarazioni di un viso tumefatto, quello del capitano Maurizio Cocciolone , pilota dell’aeronautica militare italiana ...
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RispondiEliminaE che dire io che, quando mi ritrovai a frequentare l'ITIS "Verona - Trento di Messina e mi accorsi con terrore che non avrei avuto più nella mia aula le mie bellissime compagne di scuola media e decisi di cambiare indirizzo. Naturalmente avrei scelto tra il liceo classico e l'istituto magistrale. I miei genitori, nonostante la loro modestissima acculturazione, durante le vacanze dei Morti, mi fecero cambiare idea. Il mancato passaggio mi fece soffrire per qualche mese fino a quando non localizzai i vari istituti e imparai a muovermi con disinvoltura!
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