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L'AMORE PER HEGEL

Il primo corso di lezioni che seguii all’Università di Messina fu quello del Professore Girolamo Cotroneo sulla Filosofia del Diritto di Georg Wilhelm Friedrich Hegel. Come dire: partenza con il botto. Un giorno la lezione era stata abbastanza complessa tanto da scoraggiarmi. Rientrando a casa, che condividevo con mia sorella, per la via S. Agostino che incrociava la XXIV Maggio (quest’ultima era quella della pavimentazione che t’inzuppava i pantaloni se mettevi il piede nel posto sbagliato dopo un acquazzone), assorto nei miei pensieri e soprattutto nelle mie preoccupazioni per la difficoltà del corso di laurea, udii un fischiettio abbastanza familiare. Alzai gli occhi ed era il mio papà che era venuto a trovarmi insieme a mia madre per portarci le conserve dal paesello (più di cento km). Mi aveva osservato per un pezzo. Indossavo una giacca verdastra e un jeans. Portavo i libri sottobraccio. A lui mancavo molto. Si era ritrovato pure senza l’altro figlio in casa. Mi sorella era già stata spedita dalle suore del Sacro Cuore subito dopo la scuola media. Mi abbracciò e mi disse: “sono fiero di te”. Non avrei più potuto deluderlo. Come si suol dire: “nchiummai Hegel e gli altri”. E l’amore per la filosofia non mi abbandonò più. 

Commenti

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  2. E che dire io che, quando mi ritrovai a frequentare l'ITIS "Verona - Trento di Messina e mi accorsi con terrore che non avrei avuto più nella mia aula le mie bellissime compagne di scuola media e decisi di cambiare indirizzo. Naturalmente avrei scelto tra il liceo classico e l'istituto magistrale. I miei genitori, nonostante la loro modestissima acculturazione, durante le vacanze dei Morti, mi fecero cambiare idea. Il mancato passaggio mi fece soffrire per qualche mese fino a quando non localizzai i vari istituti e imparai a muovermi con disinvoltura!

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