Il primo corso di lezioni che seguii all’Università di Messina fu quello del Professore Girolamo Cotroneo sulla Filosofia del Diritto di Georg Wilhelm Friedrich Hegel.
Come dire: partenza con il botto.
Un giorno la lezione era stata abbastanza complessa tanto da scoraggiarmi.
Rientrando a casa, che condividevo con mia sorella, per la via S. Agostino che incrociava la XXIV Maggio (quest’ultima era quella della pavimentazione che t’inzuppava i pantaloni se mettevi il piede nel posto sbagliato dopo un acquazzone), assorto nei miei pensieri e soprattutto nelle mie preoccupazioni per la difficoltà del corso di laurea, udii un fischiettio abbastanza familiare. Alzai gli occhi ed era il mio papà che era venuto a trovarmi insieme a mia madre per portarci le conserve dal paesello (più di cento km). Mi aveva osservato per un pezzo. Indossavo una giacca verdastra e un jeans. Portavo i libri sottobraccio. A lui mancavo molto. Si era ritrovato pure senza l’altro figlio in casa. Mi sorella era già stata spedita dalle suore del Sacro Cuore subito dopo la scuola media.
Mi abbracciò e mi disse: “sono fiero di te”.
Non avrei più potuto deluderlo.
Come si suol dire: “nchiummai Hegel e gli altri”.
E l’amore per la filosofia non mi abbandonò più.
Le antenne RAI di Monte Soro nel 1958 ( Immagine dalla rete) È il 1958 . L’umanità è in pieno fermento di modernizzazione. Per un satellite che si disintegra (lo Sputnik si sbriciola al suo rientro nell’atmosfera) ce n’è un altro che lo rimpiazza (gli USA mettono in orbita l’ Explorer 1 ). L’EURATOM e la NASA diventano realtà. L’Italia, per quanto riguarda le cose del cielo, vola a modo suo e per il momento con Domenico Modugno e la sua Nel blu dipinto di blu che fa, ugualmente, il giro del mondo. La RAI ha avviato il potenziamento della sua rete televisiva e radiofonica a MF. A Monte Soro, 1847 m s.l.m. nel cuore dei Nebrodi, installa uno dei più potenti centri trasmittenti. Gli antennoni, che dominano le Eolie, l’Etna e sconfinati ettari di bosco, sono “vivi” ancora oggi. 1959 . Ai piedi di questi imponenti mostri di ferro, nel silenzio loquace della biodiversità mediterranea, vi è un bambino dodicenne che, tra fantasia e sogni, li ammira stupito per ore e o...
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RispondiEliminaE che dire io che, quando mi ritrovai a frequentare l'ITIS "Verona - Trento di Messina e mi accorsi con terrore che non avrei avuto più nella mia aula le mie bellissime compagne di scuola media e decisi di cambiare indirizzo. Naturalmente avrei scelto tra il liceo classico e l'istituto magistrale. I miei genitori, nonostante la loro modestissima acculturazione, durante le vacanze dei Morti, mi fecero cambiare idea. Il mancato passaggio mi fece soffrire per qualche mese fino a quando non localizzai i vari istituti e imparai a muovermi con disinvoltura!
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