In un luogo non tanto vicino da noi, sulla Luna, insiste il cosiddetto Mare della Tranquillità. Tenetelo bene a mente. Sulla terra, di questi tempi in modo particolare, di tranquillità, di pace, ne abbiamo davvero poca. Una sola scena per tutte: non solo i morti da Covid-19, ma tanti papà con occhi bassi a fare la fila nei centri della Caritas, nelle città come nei piccoli paesi. Ne ho visto uno l’altro giorno, impossibile, a cui se ne sono aggiunti tanti altri, impensabili. I loro bambini, forse, non immaginano il senso di umiliazione e di scoramento di questi papà che rappresentano il volto della dignità contrapposto a quello dei buffoni della politica di casa nostra. Ma questa è un’altra storia. Torniamo sulla Luna: in quel Mare, a un tratto, si dipana un sistema di depressioni chiamato Rimae Hypatia , come la grande filosofa neoplatonica alessandrina, Ipazia , scarnificata con gusci aguzzi di conchiglia , ancora viva le cavarono gli occhi , decapitata e bruciata ...
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Questo spazio è per quel raro prototipo di essere umano dignitoso, libero, non addomesticabile, che si nutre di pensiero divergente e che ama la sosta. (L.A.I)